Uno studio senza precedenti per la numerosità del campione (oltre 800 mila donne) suggerisce che eliminare la carenza di vitamina D in giovane età e nella prima età adulta può ridurre di molto il rischio di ammalarsi di sclerosi multipla negli anni a venire.
Lo studio è stato condotto da Kassandra Munger, della prestigiosa Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. Pubblicata sulla rivista Neurology, la ricerca mostra che donne giovani che sono carenti di vitamina D hanno un rischio di ammalarsi di sclerosi multipla nella decade successiva del 43% maggiore rispetto a coetanee con adeguati livelli di questa vitamina nel sangue.
Gli esperti hanno analizzato campioni di sangue disponibili in una biobanca per le 800 mila donne finlandesi. Nel corso di una media di nove anni di osservazione del campione i ricercatori hanno registrato poco meno di 1100 casi di sclerosi multipla ed hanno confrontato i risultati del prelievo di sangue all’inizio dello studio con quelli di un analogo prelievo di circa 2000 donne che nel frattempo non si sono ammalate.
Ebbene è emerso che la comparsa di sclerosi multipla è più frequente tra le donne che da giovani presentavano una carenza di vitamina D. Gli esperti hanno stimato un rischio di ammalarsi del 43% maggiore per donne in carenza di vitamina D. Monitorare la quantità di vitamina D nel sangue e correggere eventuali carenze potrebbe dunque divenire una raccomandazione clinica utile nella prevenzione della sclerosi multipla.